Raccolta dei documenti della ristrutturazione

Il blog per raccogliere la storia della ristrutturazione della "Cà d'la Lunga" a Corteranzo, con foto, idee e documenti utili per chiarire cosa vogliamo realizzare.

martedì 26 aprile 2011

Scusate la facciata

Ecco, oggi la Lina è andata in missione per conto di noi a vedere il giardiniere Agrifer e confermare l'ordine al Signor Conforti Elettricista, per il quale abbiamo grande simpatia.
Scatenati, Rino e Enver hanno demolito anche gli intonaci esterni. Persino loro volevano scoprire i misteri della cascina.

Poveri noi! Totale casualità dei materiali e degli aggiustamenti nel tempo: finestre a due altezze, spostate a destra e a sinistra, in mezzo ad arenaria, mattoni pieni, vuoti, antichi, cotti, crudi, pietre, cocci, legni ... il tutto disallineato ... e neanche un doblone per consolarci!
Che faremo di questa facciata? A guardarla bene, ancora una volta questo è il suo bello: una storia architettonicamente tormentata che parla di chi deve fare i conti con quello di cui dispone, ma vuole arrivare a tutti i costi a costruire qualcosa di solido.

lunedì 25 aprile 2011

Quello che ci vuole per la Lina

Ecco i quadri per Corteranzo. Al tempo abitato a Murisengo. Luciano ne sarà felice!

Tristi ricordi di guerra

Nella parete che da sul fienile, si vedono ancora le tracce dell'incendio provocato dai repubblichini per ritorsione contro i partigiani. Corteranzo ha pagato caro il suo contributo alla liberazione: il parroco dell'epoca scrisse un diario per mantenere memoria di quella triste storia. Il nostro vicino Ezio Calvo, persona colta e deliziosa, mi ha detto che forse sarà in grado di darmi una copia delle pagine che parlano della cascina. Purtroppo altre tracce emergono sotto i muri. Nella traccia della finestra ad ovest, all'epoca una semplice nicchia, ecco i carboni dei ripiani in legno. Probabilmente bruciò tutto il tetto ed è per questo che al piano superiore non ci sono più i voltini in cotto, ma di semplici mattoni vuoti.
Per approfondire bisognerà trovare: Don Giuseppe Mazzucco, Diario di guerra (1944-1945), Casale, Tipografia Casalese dei Fratelli Tarditi, 1951.▼

domenica 24 aprile 2011

Altri tesori della casa

Inesauribili risorse della cascina. Nella sua umiltà, la casa ci riserva dei doni ogni volta che andiamo a Corteranzo. Al secondo piano, sotto il pavimento anni '70, sono saltati fuori oltre 7 metri quadri di tavelle in cotto bellissime da 2,5 cm, con cui potremo fare anche un bagno o un inserto o le scale.

I muri si rivelano un coacervo di materiali (altro che opus incertum), che tutti guardano costernati, mentre io e Ale siamo felici di trovare, secondo il concetto che quanto più la casa è "naturale", tanto più è bella.
Probabilmente la canna fumaria andrà aperta e chiusa di nuovo con le stesse tavelle, ma anche se la stuccassimo ... la casa era così! E tanto basta.
Le travi del soffitto hanno bisogno di un rinforzo (quella a nord ha un po' ceduto), ma la la loro fattura è notevole, con un incastro a croce e una staffa in ferro battuto per fermarle:
Ci fa infine ben sperare sulle condizioni della facciata della casa questo saggio in camera di Francesco (ex cucina):
Abbiamo trovato infatti mattoni ben squadrati di arenaria. Magari la facciata non sarà regolare, ma potremo giocare su una alternanza di faccia a vista e intonaco. Come questa:

sabato 16 aprile 2011

Dettagli sorprendenti

La faccia dell'Ale vale una vita di lavoro. Dietro di lei, si intuisce una  porta chiusa

Rino osserva il dettaglio di una trave posta nel muro

Voltino della scala

Muro del lato nord

Impagabile vista di San Luigi

Nicchia del nonno Calvo (dove Giuseppe mi diceva che nascondeva i soldi)

I voltini di Corteranzo

Oggi con il nostro amico Italo Americano Guy Cannata siamo andati a vedere i primi lavori.
Basta guardare la faccia dell'Ale per rendersi conto che...
Rino lavora vestito di tutto punto, con Lacoste e Jeans, occhiali da sole sul capo, neanche andasse a fare una vasca in centro. Ha avviato il recupero con grande concentrazione ed efficacia: orgoglioso dei risultati che sta ottenendo, non vedeva l'ora di mostrarci quali meraviglie si celano nella casa.
... il soffitto del tinello è un'opera d'arte!
I mattoni sono molto vecchi, probabilmente di metà 800, con travi in rovere

Alla trave sono stati inchiodati listelli fatti a mano per realizzare il profilo stondato dello stucco
I chiodi di ferro sono fatti a mano, a riprova della antichità del manufatto

lunedì 11 aprile 2011

10 Aprile 2011: inizio dei lavori

Ieri sono cominciati ufficialmente i lavori di restauro di Corteranzo. I buoni fratelli Calvo ci hanno autorizzato a procedere con una SCIA in attesa del rogito: possiamo cominciare a lavorare, sperando in una rapida risoluzione della situazione di stallo. Dopo aver discusso sui lavori immediati (tutti all'interno della casa), Rino è salito sulla scala, ha preso una mazzetta e ha picchiato con pochi e ben assestati colpi l'intonaco del tinello.
 Dopo almeno 100 anni emerge qualcosa, sotto un pesante strato di cemento e di cannicciato!
 Alessandra e Cecilia si avvicinano, emozionatissime, a guardare.
Sotto, sotto, ecco compaiono stupendi mattoni e antichi travi che Rino sentenzia essere in ottimo stato. Siamo felici.
Se ci siamo decisi per questa casa è sicuramente perchè questo tinello con travi incrociate, con i suoi sei voltini, mi ha colpito per la sua unicità e abbiamo creduto in un piccolo capolavoro architettonico nascosto, creato dai bisnonni Calvo.
Mariuccia, la moglie di Giuseppe, ieri ci ha mostrato delle foto in cui si vede la cascina - ancora nel dopoguerra - con piccole finestre al primo piano.

Viste di Corteranzo: filmati


Genius loci

Sabato, per la prima volta, ho mangiato a Corteranzo, a casa di Maria.
Quattro generazioni attorno al tavolo: dalla bisnonna a "Lollo" Lorenzo. Oltre alla bontà del pesce (pescato dall'incontenibile Vittorio), dei peperoni, della verdura, abbiamo goduto di un piacere e di una allegria di stare assieme che solo una ospitalità antica può dare.
Abbiamo dei vicini affettuosi e ospitali e mi sento di dire, a nome di tutti gli Zama, che siamo fortunati ad aver trovato persone così accoglienti.



Cos'è allora il genius loci? E' il caratterere di un posto. E' l'insieme delle caratteristiche sociali e culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, un paese.
Noi pensiamo che Corteranzo sia  un posto speciale. Basta alzare lo sguardo sul paese, sulle sue chiese, sulla gente che lo abita. Basta guardare queste due foto fatte con il telefono. Un luogo di incredibile bellezza. Ale, siamo fortunati.

giovedì 7 aprile 2011

Come faremo a pagare Corteranzo?

Mio papà è appena uscito di casa raccontandomi come hanno cercato di diventare o sono diventati ricchi, durante la guerra o nel primo dopoguerra, alcuni personaggi famosi di Longiano.
1.       Arlotti, l’ha fat i suld trovandoli nelle tasche dei cappotti usati degli americani.
2.       Mario d’Piroca, quando c’erano i bombardamenti si metteva sottovento rispetto alle banche e raccoglieva i baioch chi vuléva, quando queste venivano centrate.
3.       Rinaldo, l’ha mess i sellini austriaci (scellini) sota e tett.
E via così di stranezza in stranezza. Mi rendo conto che c’è nei ricordi dei Romagnoli c’è sempre qualcosa di trasognato e stravagante. Bisognerebbe fare qualcosa per salvare la romagnolità.
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