Raccolta dei documenti della ristrutturazione

Il blog per raccogliere la storia della ristrutturazione della "Cà d'la Lunga" a Corteranzo, con foto, idee e documenti utili per chiarire cosa vogliamo realizzare.

lunedì 30 dicembre 2013

Serata serena

La giornata è poi giunta ad un tramonto pirotecnico, con una luce unica che ho cercato di trattenere e ricordare con alcuni scorci:
La nostra vecchia casa, l'immagine della serenità.
L'abbandono del comune di Corteranzo, chiuso dagli anni 20, ma sempre sobriamente elegante, specialmente con questa luce.
Un dettaglio della finestra a oriente, sembra dipinta.
Per confronto, questa è la porte della antica corte dei Ranzi, dove si amministrava il feudo, oggi restaurata grazie a Claudio e Susy.
Un bello scorcio, e chissà quanti altri si potrebbero recuperare in questo piccolo gioiello che è Corteranzo.
Il pozzo della canonica, in pieno tramonto.









domenica 29 dicembre 2013

Mattina serena

Oggi è stata proprio una giornata serena, cominciata con la nebbia che si dissolveva salendo dalle valli, dopo l'alba.


Poi siamo andati ad Alfiano Natta, lungo la strada che costeggia i monti che separano la valle Cerrina dal cuore del basso Monferrato. E' uno dei percorsi più spettacolari della zona e nulla ha da invidiare alla Toscana per dolcezza e varietà degli scenari.
La abbiamo trovato questo villino decò, con un fregio veramente originale ed un ricco e bene augurante melograno.
Ho scoperto che proprio i comuni di Robella, Murisengo, Villadeati e Alfiano Natta si uniranno per costituire un super comune, si spera così più efficiente e dotato di maggiori risorse per sostenere questa area dimenticata ai margini del ricco nord.

domenica 22 dicembre 2013

Allestimento del Natale

In occasione del nostro 30 anniversario di fidanzamento siamo andati a Corteranzo per predisporre gli addobbi di Natale e fare l'albero.
Negli anni abbiamo raccolto oggetti e tovaglie ricamate Natalizie che si integrano bene nella nostra casa.
Basta niente, un po' di lucine, per rendere natalizia questa scala.
la casa con i suoi orpelli natalizi raggiunge un discreto livello di clima.

L'albero lo abbiamo fatto con le stesse palle di quando Francesco era piccolo e questo ce lo rende ancora più simpatico.
Questo ricamo risale addirittura a Corrido, dove mia mamma aveva ricamato una serie di disegni da applicare alle finestre.
La luce invernale rende ancora più bello il centro del paese e la Canonica di Corteranzo.
Nel frattempo si danno da fare Emma, Gabriele ed amici che, con tralci di vite, di edera e frutti di rosa realizzano bellissime corone.
Invece noi usiamo la vecchissima scala e i vecchi soli vengono buoni per un auspicio di bella stagione, proprio nel giorno del solstizio di inverno.

Questa stella e ci illumina di tutti i colori è un dono dei Barbuio che ci è piaciuto perchè unisce tecnologia ed estetica.
Infine sul tavolo poniamo un centro tavola, in attesa di salire a Santo Stefano con i nostri amici.

30 anni

Nell'autunno dell'83, la mia amica Costanza - mentre attraversavo un momento di nera sfortuna con le donne  - mi consigliò di "tenere i contatti" con una sua compagna di coro, un contralto di nome Alessandra, che pareva delusa da una serie di uomini-oggetto (questo lo sostenevo io). Che sfida! Per me una ragione di istantanea competizione.
Era bionda color miele,  portava irresistibili trecce attorno al capo che mettevano in evidenza i luminosi occhi verdi. Aveva un carattere solare: questo aspetto mi rincuorava, ma ero talmente stufo di attraversare storie tormentate che ci pensai su un po' ... e d'altronde tiravo a finire l'università nel minor tempo possibile.
Ero però di pessimo umore e solo il ricordo di quella ragazza conosciuta tra i diversi concerti della Corale Polifonica Sforzesca cominciò a darmi un po' di pensieri positivi. D'altronde era un curvy strepitosa, inguardabile con mente serena e distacco dalle esperienze terrene. Basti questo campione:
Insomma era bella, simpatica, intelligente e con un tormento in core! Basta, bisognava fare qualcosa.
Al primo appuntamento mancai clamorosamente, perchè ero caduto stupidamente durante una scalata in montagna, guadagnando però qualche punto di mascolino coraggio. E mi fece promettere di non arrampicare più. Questo mi mise KO. Ci teneva?
Durante un incontro più informale tra amici al Reflex (un locale postmoderno che non esiste più da anni), in cui feci di tutto per fare il simpatico (e invece mi sembravo un vero pirla), finii per intortarla con un dialogo sentimental-introspettivo di cui ero un consumato specialista. Giovane futuro agronomo (segno di vaga virilità), romagnolo casinista (simpatia e accento garantiti), che cambia registro (spiazzante) e fa il profondo (sensibile e rassicurante): una mossa a sorpresa che mi aveva giovato in diverse occasioni.
Il 20 dicembre successivo le chiesi al telefono di poterle fare gli auguri di Natale, visto che sarebbe partita subito dopo per un campo CISV, una organizzazione dell'Unesco. Al suo si, mi scatenai in una operazione di conquista di grande respiro logistico: conoscendo il suo piacere per la cucina e il suo desiderio di dolcezza, volevo produrre e regararle biscotti fatti da me. Dopo una fatica disumana, il 23 mi presentai a casa sua che mi sembrava di essere passato in una lavastoviglie per 30 coperti, da talmente ero stanco, confuso, ma motivato e tirato a lucido.
Lei mi regalò una candela a forma di porcellino, blu. Metafora e anti metafora.
Avevo individuato il passo per valicare la cima.

All'inizio non era molto convinta, ma ormai sono passati 30 anni e se l'è messa via.


domenica 15 dicembre 2013

Luce e piscina

Oggi rapida fuga per vedere l'avanzamento dei lavori.
Giornata nebbiosa in pianura, luce meravigliosa in collina.
E nell'aia, la pozza si sviluppa!

venerdì 13 dicembre 2013

La storia agronomica supera la fantasia: il vecchio Conte di Corteranzo aveva ragione

Qualche tempo fa avevo scritto una storia sulla fondazione della casa. Il Conte di Corteranzo (2. Il conte) vi appariva - nella finzione - come un misantropo illuminista, innamorato della sua campagna e orgoglioso della coltivazione della canapa e del lino che avevano reso fiorente il suo contado.
Una mia pura invenzione, ispirata in modo parecchio approssimativo dalla osservazione del clima, del terreno marnoso e del regime idrico della valle Cerrina tra Corteranzo e Murisengo: quell'ombra di agronomo che mi è rimasto dentro mi aveva fatto pensare che probabilmente canapa e lino vi erano coltivati un tempo con successo. Mariuccia, la mia preziosa vicina, sapiente come solo una signora di campagna può esserlo, mi aveva infatti confermato che si usava coltivare la canapa e che l'abbondanza d'acqua alimentava i marcitoi. Ma qualcun altro mi aveva dissuaso sul lino. Stasera mi sono imbattuto in questa pagina che mi ha lasciato di stucco.

Insomma, nel 1795, nella "Descrizione della grotta meteorologica di Murisengo"  Giovanni Agostino de Levis - Bonafous, uno scienziato ante litteram con conoscenze agronomiche sorprendenti, suggeriva al Marchese Scozia di affiancare il lino alla canapa.


Il Conte aveva ragione e la mia ammirazione per lui mi porterà a parlarne ancora.

Il De Levis comunque era un fenomeno di rigore nella ricerca, confusa fiducia nella scienza nascente e fantasia sfrenata. Ho scaricato il libro e credo che meriti una lettura approfondita. Sono entusiasta però del suo motto (aristotelico): 


mercoledì 11 dicembre 2013

La cà d'la Lunga vista dal satellite

Incredibile foto della casa ripresa ai primi di Agosto: si nota il tavolo tondo bianco sulla terrazza e il pergolato con le tende verdi.Certo, vista dall'alto, da verament eun'idea di come sia storta la casa. Non c'è un angolo retto neanche per sbaglio. Molto bella la vista anche del Rivasso.


Ecco - più o meno il perimetro del terreno.
E la casa vista un po' più da vicino:
Si vede Alessandra che esce sulla terrazza con una camicia bianca, mentre sto per rientrare in automobile e sono proprio fermo davanti al cancello. A giudicare dalla posizione del sole direi che è circa l'1:00. Fa un po' impressione.

Tartufo


Per non sbagliarci su cosa è veramente prioritario nella vita, cosa è bene e cosa è male, il corretto rapporto tra avere poco e disporre di molto... stasera Fra ed io abbiamo deciso di dare un bel colpo al nostro tartufo da 100 g, di cui questa è una sezione ben spazzolata con amore dal medesimo.
Poi c'è lo siamo sgargarozzati senza troppe preoccupazioni sul futuro su ravioli di magro. Il profumo era così forte che dopo un 15' che l'avevamo consumato, Ale ne sentiva ancora l'impronta. 

D'altronde ... Corteranzo - e in particolare la valle di Corteranzo - è il posto più rinomato e valido del Monferrato, grazie alle proprietà della marna caratteristica, un particolare tipo di arenaria (fondo del mare emerso) che fa da ossatura alle nostre colline. Ma questo bel tartufo proviene invece da Sant'Antonio, d'altra parte della valle, ma non sembra affatto cattivo!

Ah che bello ne ho ancora almeno 50 g! Alla faccia di chi ci vuole male e soprattutto di chi so io ed evade le tasse.
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