Ma i Ranzi chi erano? Sembra che la famiglia avesse come blasone uno stemma con delle mele arance, rappresentate nella sala dei blasoni del Castello di Lagnasco di cui ecco una foto (terzo da sinistra):
La descrizione dell'orifiamma spiega che i Ranzi avrebbero avuto il "privilegio dei pomi ranzi": come a dire che avevano l'esclusiva di vendere le arance a Vercelli! "Fruttivendoli della nobiltà", insomma.Ma si chiamavano Ranzi già prima o si sono chiamati Ranzi perchè commerciavano in agrumi?
Se fosse valida la seconda ipotesi, sarebbe più corretto chiamare Corteranzo "Curtis Aurantium", la corte delle arance: che bello!
Per questo, se daremo mai un nome alla casa (come una volta era il "Sito del noce" la casa di Corrido), potremmo chiamarla Cascina Arancia, che fa allegria. L'arancio è anche il colore aziendale di Choralia, quindi ne sarei doppiamente soddisfatto.
L'arancione infine combina l'energia del rosso con la felicità del giallo. É associato con la gioia, la luce del sole e rappresenta entusiasmo, fascino, felicità, creatività, determinazione, attrazione, successo, incoraggiamento e stimolo. In araldica l'arancio è simbolo di forza e resistenza.
Come il motto sul ponte della Vespucci: "non chi comincia, ma chi persevera".
Sissì, l'è propri 'l mé.