Raccolta dei documenti della ristrutturazione
lunedì 30 dicembre 2013
Serata serena
domenica 29 dicembre 2013
Mattina serena
Poi siamo andati ad Alfiano Natta, lungo la strada che costeggia i monti che separano la valle Cerrina dal cuore del basso Monferrato. E' uno dei percorsi più spettacolari della zona e nulla ha da invidiare alla Toscana per dolcezza e varietà degli scenari.
domenica 22 dicembre 2013
Allestimento del Natale
Basta niente, un po' di lucine, per rendere natalizia questa scala.
Invece noi usiamo la vecchissima scala e i vecchi soli vengono buoni per un auspicio di bella stagione, proprio nel giorno del solstizio di inverno.
Questa stella e ci illumina di tutti i colori è un dono dei Barbuio che ci è piaciuto perchè unisce tecnologia ed estetica.
Infine sul tavolo poniamo un centro tavola, in attesa di salire a Santo Stefano con i nostri amici.
30 anni
Era bionda color miele, portava irresistibili trecce attorno al capo che mettevano in evidenza i luminosi occhi verdi. Aveva un carattere solare: questo aspetto mi rincuorava, ma ero talmente stufo di attraversare storie tormentate che ci pensai su un po' ... e d'altronde tiravo a finire l'università nel minor tempo possibile.
Ero però di pessimo umore e solo il ricordo di quella ragazza conosciuta tra i diversi concerti della Corale Polifonica Sforzesca cominciò a darmi un po' di pensieri positivi. D'altronde era un curvy strepitosa, inguardabile con mente serena e distacco dalle esperienze terrene. Basti questo campione:
Durante un incontro più informale tra amici al Reflex (un locale postmoderno che non esiste più da anni), in cui feci di tutto per fare il simpatico (e invece mi sembravo un vero pirla), finii per intortarla con un dialogo sentimental-introspettivo di cui ero un consumato specialista. Giovane futuro agronomo (segno di vaga virilità), romagnolo casinista (simpatia e accento garantiti), che cambia registro (spiazzante) e fa il profondo (sensibile e rassicurante): una mossa a sorpresa che mi aveva giovato in diverse occasioni.
Il 20 dicembre successivo le chiesi al telefono di poterle fare gli auguri di Natale, visto che sarebbe partita subito dopo per un campo CISV, una organizzazione dell'Unesco. Al suo si, mi scatenai in una operazione di conquista di grande respiro logistico: conoscendo il suo piacere per la cucina e il suo desiderio di dolcezza, volevo produrre e regararle biscotti fatti da me. Dopo una fatica disumana, il 23 mi presentai a casa sua che mi sembrava di essere passato in una lavastoviglie per 30 coperti, da talmente ero stanco, confuso, ma motivato e tirato a lucido.
Lei mi regalò una candela a forma di porcellino, blu. Metafora e anti metafora.
Avevo individuato il passo per valicare la cima.
All'inizio non era molto convinta, ma ormai sono passati 30 anni e se l'è messa via.
martedì 17 dicembre 2013
Il Monferrato || L'Expo 2015 dovrà avere il gusto del Monferrato
Siamo pienamente d'accordo, ma diamoci da fare. Forza associazione TTT! Ritorna in vita!
domenica 15 dicembre 2013
venerdì 13 dicembre 2013
La storia agronomica supera la fantasia: il vecchio Conte di Corteranzo aveva ragione
Una mia pura invenzione, ispirata in modo parecchio approssimativo dalla osservazione del clima, del terreno marnoso e del regime idrico della valle Cerrina tra Corteranzo e Murisengo: quell'ombra di agronomo che mi è rimasto dentro mi aveva fatto pensare che probabilmente canapa e lino vi erano coltivati un tempo con successo. Mariuccia, la mia preziosa vicina, sapiente come solo una signora di campagna può esserlo, mi aveva infatti confermato che si usava coltivare la canapa e che l'abbondanza d'acqua alimentava i marcitoi. Ma qualcun altro mi aveva dissuaso sul lino. Stasera mi sono imbattuto in questa pagina che mi ha lasciato di stucco.
mercoledì 11 dicembre 2013
La cà d'la Lunga vista dal satellite
Ecco - più o meno il perimetro del terreno.
Tartufo
lunedì 25 novembre 2013
Castello di Corteranzo ed altri misteri Corteranzesi
Il nome Corteranzo
Dalla pagina web del nostro comune, ben fatta!http://www.murisengo.com/Cennistorici.php
E’ noto che gran parte dei paesi valcerrinesi sono di origine longobarda, ovvero tedesca, dove, il suffisso “engo” significa borgo. Corteranzo invece, prese il nome dai nobili Ranzo. Il borgo antichissimo risale all’epoca romana o celtica. E’ infatti risaputo che i celti, popoli arrivati oltre 2000 anni fa in queste zone, prediligevano, per motivi religiosi, le aree di alta collina, fra fitti boschi, per erigervi santuari e fortificazioni. Altrettanto fecero, molti secoli dopo, gli Avari, i Gabieni ed i Longobardi. I Ranzi, intorno all’anno Mille, vi istituirono una Corte da cui prende il nome il paese. Alla famiglia dei Ranzo, di origine romana, succedette la famiglia dei Giunipero che, fu infeudata nel 1112 con terre e castelli di Corteranzo e Robella dagli Aleramici e poi riconfermata dei possedimenti, nel 1484, dai Paleologi.
Il castello di Corteranzo
Questa preziosa foto ritrae l'imbocco del passaggio sotterraneo che collegava la canonica con la Chiesa di San Martino. Sia Gabriele Calvo, sia l'Avvocato Giunipero di Corteranzo sostengono che questa sia l'unica vestigia del castello originale, che probabilmente era in cima alla collina dove ora è posta la bella chiesa.
In effetti il castello c'era ...
Questo frammento è tratto dal "Dizionario generale geografico-statistico degli Stati Sardi: desunto dalle piu'accreditate opere corografiche, dalle recenti statistiche officiale e da documenti inediti" - di Cugino Pomba e comp., 1855
Non è quindi troppo lontano il tempo in cui si poteva ancora vedere il Castello Vetusto. Ma se si vedeva ancora, dov'era? Il mistero del Castello scomparso si infittisce e dovremo verificare con le immagini acquisite da Marco Calvo. Infatti San Martino c'era già.
La Chiesa di San Martino
Dal sito Monferrato Arte http://www.artestoria.net/book_0_1.php?loc=87S. Martino: a Corteranzo (dial. Curt-ràns. Curtis Ranci, 1299 [ARMO, p. 41]), al culmine della collina. Nel 1577 si stava ultimando la sua costruzione, impiegando materiale dell'antica chiesa di S. Eusebio ormai in rovina [Anselmo 2006, p. 144]. La chiesa di S. Martino fu ricostruita nel 1720. Negli anni 1840-41 vennero effettuati importanti lavori: prolungamento della parte absidale di oltre 4 metri, nuovo altar maggiore in scagliola, costruzione di due cappelle laterali alla porta maggiore (1840), nuovo coro ligneo di noce, decorazioni del pittore Isabella (1841) [Calvo 2010, p. 56]. Ex parrocchiale, soppressa nel 1986 [Decreto vescovile 30/6/1986]. Piccolo sagrato erboso, raggiungibile attraverso due rampe di scale e sostenuto da un muro, su cui è inserita un’epigrafe di marmo che ricorda la data di costruzione, 1957, e il contributo del Ministero dei Lavori Pubblici. L’esterno è completamente intonacato, tranne l’alta abside semicircolare, che è in mattoni a vista. Bella facciata a due ordini, con primo piano di maggiore larghezza, diviso da sei lesene sorreggenti una trabeazione a cornicione aggettante; il secondo piano presenta quattro lesene reggenti il timpano triangolare e un’ampia finestra quadrilobata. All’interno nella volta a calotta circolare è affrescato il Padre Eterno in trono coi simboli degli Evangelisti, di Francesco Ponsetti (prima metà sec. XX). Dietro l’altar maggiore c’è un affresco raffigurante S. Martino, di Carlo Antonio Martini (sec. XIX). Interessante un coprifonte battesimale settecentesco [Ricaldone 1998, pp. 454-55; Visconti 1998, p. 133 n. 36].
La Chiesa di San Luigi
http://www.murisengo.com/Cennistorici.php
Fu Tommaso Giunipero, ultimo residente nel palazzo nobiliare di Corteranzo (ora di proprietà della famiglia Calvo) a far erigere la chiesetta dedicata a San Luigi. Esempio del tardo barocco piemontese, sorge solitaria e leggiadra fuori dall’abitato, verso settentrione, fra alti profili di colline verdeggianti, accanto ad un palmo di cimitero dove riposano poche anime dal 1838. Recenti studi datano l’origine del tempietto al 1760, come si desume da una scritta esterna, ora scomparsa. La Chiesa di San Luigi, come altri luoghi magici della Valcerrina, conserva qualcosa di singolare e misterioso. La forma a pagoda, così dissimile dagli stili tradizionali ne è il primo esempio. Il contrasto poi, tra la tranquillità e staticità dell’ambiente esterno ed il dinamismo espresso dalla forma dell’edificio nel suo interno combinata all’effetto della luce. L’incarico per il progetto fu affidato, all’inizio del 1700, allo studio del Juvarra di Torino e, venne poi realizzato, dall’architetto Bernardo Vittone. Molto particolare la facciata, in cotto come l’intera struttura, risulta leggermente concava, quasi ad invitare il visitatore ad entrare, offrendo altresì un effetto cromatico altamente suggestivo. Ai lati del portale si trovano quattro lesene che contengono un timpano sormontato da una finestra rotonda con una irregolare cornice circolare. All’interno colpisce il senso di verticalità conferito dalle cupole. Una scura cornice divide la parte sottostante da quella in alto. Nella visione del mondo vittoriana, la luce è impronta di Dio, marchio di eternità. La cornice rappresenta un elemento di transizione tra l’ambito terreno e lo spazio Celeste di appartenenza Divina. La parte più ingegnosa è la cupola costituita da sei archi incrociati a stella esagonale. I piedi degli archi posano su piedistalli addossati al basso tamburo. Tra gli archi vi sono sei finestre rotonde. L’incrocio dei sei archi della cupola, forma alla sommità, un esagono che è la base della lanterna visibile dal basso formata, a sua volta, da un prisma esagonale con semplici finestre e coperta da una volta ad ombrello.
In effetti - come contraddice il sito Monferrato Arte - la Chiesa è stata edificata nel 1740 o nel 1760? E perchè è stata edificata e dedicata a San Luigi?
Dal sito Monferrato Arte http://www.artestoria.net/book_0_1.php?loc=87
S. Luigi Gonzaga: presso il cimitero di Corteranzo. Appartiene al comune di Murisengo che la acquisì nel 1994. Fu fatta erigere dai feudatari Giunipero. Attribuita su base stilistica a Bernardo Vittone da Francesco Gamarino, che trascrisse da una relazione di visita pastorale del 1836 un’epigrafe un tempo posta sopra la porta d’ingresso: «Piorum elemosinis – cura et laboribus – anno MDCCLX», datando quindi la costruzione al 1760 [Gamarino 1947, pp. 119-20]. Il Millon, seguito da Paolo Portoghesi e da altri studiosi, ne anticipò la data di esecuzione agli anni attorno al 1740, come opera giovanile, accostabile al santuario del Vallinotto (1738-39) e al progetto non realizzato per S. Chiara di Alessandria; la data 1760 riguarderebbe pertanto il tardo epilogo della chiesa [Millon 1959, p. 150; Carboneri 1963, p. 58; Portoghesi 1966, pp. 99, 221; Carboneri 1967, p. 21]. Ancora recentemente è stata confermata una datazione del progetto attorno al 1740 [Oechslin 2001, p. 283]. In una relazione del 1747 non si fa alcun cenno alla chiesa, al contrario della parrocchiale di S. Martino e della chiesa di S. Bernardo, mentre nel 1764 la chiesa di S. Luigi è detta «recenter aedificata». Sono ignoti il motivo del titolo e della localizzazione; il cimitero fu costruito nel 1833 e solo da tale data la chiesa divenne cimiteriale.
domenica 24 novembre 2013
Corteranzo su feisbùc! Notizie dalla Canonica di Corteranzo
Le foto sono insolite:
Menta, cedro, cannella, ecco il vino primordiale
Questa è un'idea: anche se sembra più un vermouth. Intanto aspetto il barbera chinato ...
sabato 23 novembre 2013
In Università il convegno "I paesaggi della bellezza: il patrimonio collinare come risorsa da valorizzare con creatività ed innovazione"
Rumore se ne fa ... certo c'è un frazionamento di iniziative veramente impressionante.
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Expo 2015: un opportunità per il Monferrato
Anche la Bracco lo dice! Chissà cosa faranno? Qui ci vorrebbe la associazione TreT!
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mercoledì 20 novembre 2013
Pozza d'acqua
con questo piano potremo consolidare la ripa, perchè allargheremo e consolideremo la strada che passa dietro la stalla, ad est, bordare l'aia con una bella siepe, recuperare il pollaio come locale tecnico e piastrellare una bella superficie sotto la tettoia, come ricovero per l'arredamento da giardino e per il calciobalilla.
Un problema è stato generato dal primo disegno. Se sfuggisse all'occhio attento del lettore basta girare il disegno di 180° e balzerà all'occhio il comico e imbarazzante profilo.
Ma perchè non dire piscina? Perchè - alla prova dei fatti - due individui ben in carne farebbero fatica a diguazzare nella piccola superficie (5*10 m circa).
In ogni caso - con un impianto di ionizzazione del cloruro di sodio - la prossima estate prenderemo il sole come se fossimo al mare.
martedì 19 novembre 2013
Auto citazione
E’ una notizia che mi colpisce. Sono un ex ragazzo di campagna trasferito in città a 8 anni. Un trauma terribile, che ho risarcito solo a 53 anni, comprandomi una casa nel Monferrato. Per me meravigliosa, in un luogo remoto. Una scialuppa di salvataggio preparata con cura per lasciare Milano e tornare a vivere nel silenzio e nella luce pulita tra le vigne. Non sono neoruralista e penso che la mia storia non sia una posa.
Ma nel Monferrato assisto ad una desertificazione economica senza pari. Il comune ha perso in 10 anni il 15% dei residenti. I ragazzi soffrono la disoccupazione e molti hanno problemi di autostima e bevono, o peggio; la via principale del paese indica un vendesi ad ogni casa; il comune non ha iniziative aggreganti. Ce la possiamo prendere con il carattere chiuso e dei Piemontesi, ma ho la sensazione che il problema sia più grave. Un tessuto sociale colpito ferocemente dalla crisi, dall’amianto, dalla distruzione del tessuto microproduttivo inadeguato alle politiche globali.
Solo l’agricoltura resiste – malamente, ma resiste – e il turismo attende che succeda qualcosa con la candidatura Unesco a macchia di leopardo, per altro gestita in qualche maniera (gli abitanti non sono minimamente coinvolti o sono preoccupati del blocco di ogni possibile intervento edilizio) e già – di fatto – rimandata.
Per contro, sono state cancellate linee ferroviarie stupende (”rami secchi”), che in Svizzera sarebbero una attrazione turistica. I ragazzi non riescono ad arrivare a scuola a Casale perchè sono stati ridotti i collegamenti automobilistici. Non c’è una pista ciclabile e i paesi che sono dei gioielli cadono a pezzi.
Sarà semplice impoverimento delle risorse pubbliche e delle famiglie, ma vorrei veramente sapere come fanno gli inglesi. Non penso che siano più ricchi.
Quindi gli inglesi sono felici, in campagna? Fortunati loro, chissà quando i nostri politicanti si accorgeranno che cosa significa politica del territorio e della conservazione non solo geologica, ma anche sociale.
lunedì 18 novembre 2013
Filari di vite
Colgo l'occasione per ricordare una poesia, sempre di Cesare Pavese, da dedicare alla nostra casa: mi ricorda il richiamo della Lunga sulla porta di casa, per i suoi figli, che tornassero a casa per mangiare. La sua voce che grida al figlio minore di non partire per la guerra a cercare fortuna. Il suo amoroso saluto per un uomo che torna stanco dalla campagna.
Chissà chi era la Lunga. Ma qualcosa mi dice che tutto questo è accaduto in quella casa, perchè è accaduto in tutte le cascine, in quasi tre secoli di storia.
La casa
L'uomo solo ascolta la voce calmacon lo sguardo socchiuso, quasi un respiro
gli alitasse sul volto, un respiro amico
che risale, incredibile, dal tempo andato.
L'uomo solo ascolta la voce antica
che i suoi padri, nei tempi, hanno udita,
chiara e raccolta, una voce che come il verde
degli stagni e dei colli incupisce a sera.
L'uomo solo conosce una voce d'ombra,
carezzante, che sgorga nei toni calmi
di una polla segreta: la beve intento,
occhi chiusi, e non pare che l'abbia accanto.
È la voce che un giorno ha fermato il padre
di suo padre, e ciascuno del sangue morto.
Una voce di donna che suona segreta
sulla soglia di casa, al cadere del buio.
domenica 10 novembre 2013
Anniversario
mercoledì 12 giugno 2013
La cava di gesso di Murisengo
http://www.lastampa.it/2013/06/11/scienza/ambiente/inchiesta/la-miniera-di-murisengo-metri-sotto-il-monferrato.html
giovedì 6 giugno 2013
La candidatura dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato a patrimonio dell'Unesco e' stata presentata questa mattina a Roma - Quotidiano online della provincia di Cuneo
Ecco una sibillina frase dell'articolo
Il Presidente Ferruccio Dardanello ha ricevuto, nella suggestiva cornice millenaria degli horti sallustiani, i numerosi ospiti istituzionali e non che hanno ribadito l'importanza di ottenere la prossima primavera questo ambito riconoscimento.
In realtà mancano due virgole o due trattini: "i numerosi ospiti - istituzionali e non - che hanno" ...
Il senso del testo, senza virgole, lascia purtroppo trasparire un dubbio che purtroppo conosciamo bene.
Speriamo nel riconoscimento, altrimenti il Monferrato si spopola e appassisce.
domenica 2 giugno 2013
Curiose prospettive
La camera, vista dal letto, ha un aspetto solare e con vuoti molto espressivi.
Anche noi siamo invecchiati, ma nell'autoscatto ci viene da ridere.
Effettivamente, perchè non fotografarsi i piedi dall'amaca? Tutti lo fanno! ...e la prospettiva sciallata offre il meglio dello spirito di Corteranzo.
Le rose del Francia (o forse sono ancora della Marì?) sono bellissime, ma messe su una padella di peltro ancora di più. Brava Ale.
Fare una foto buttandosi giù dalla finestra può servire a cogliere una luce della sala non ancora colta.
Oh! di queste panoramiche ne ho fatte anch'io una quantità ... ma
Solo Ceci e Fra possono pensare di fare una panoramica in verticale (sopra il caco di Fra, sotto la facciata vista da Ceci)
Prego notare il cielo azzurro polarizzato.
Anche l'aia, vista d'angolo, presenta un'idea del tutto nuova della architettura del luogo.
La luce sotto una nuvola incupisce l'ambiente.
Solo un occhio acuto e senza pregiudizi può fare queste foto.
Il pergolato dal basso simmetrico con il nocciolo.
Il nonno e le rose.