Raccolta dei documenti della ristrutturazione

Il blog per raccogliere la storia della ristrutturazione della "Cà d'la Lunga" a Corteranzo, con foto, idee e documenti utili per chiarire cosa vogliamo realizzare.

domenica 20 luglio 2014

In Langhe e Monferrato cascine d'occasione, ma fuori dalla fascia top

Giusto per non perdere di concretezza, ecco il primo articolo, di CASA 24, che parla di real estate nella zona patrimonio nella umanità Unesco.
http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2014-07-18/langhe-monferrato-cascine-occasione-162827.php?uuid=AbjlqT4J

In pratica, sembra che cominci ad esserci movimento, ma i prezzi non si sono ancora mossi.

Inaugurazione della piscina

Post ad uso degli assenti della famiglia: Nena sgarruppata, Francesco con Ana ad Amsterdam, invece, piuttosto felici per loro stessi.
Con questa coreografica e allegra scenetta, animata dalla Ceci e dalla Alessandra piccola, si è ufficialmente inaugurata la piscina degli Zama, dopo un pochino di preoccupazioni.

Cecilia, che è una nuotatrice notevole si è stremata di tuffi, immersioni e vasche avanti e indietro. Alotta non è stata da meno, anche se ci ha tenuto a verificare esattamente dove partiva il livello del 1,8 m di profondità: la sicurezza prima di tutto! Devo dire che una piscina di acqua salata è una autentica sorpresa: si possono tenere gli occhi aperti, ha un'odore e un sapore gradevole, come di acqua oceanica.
Noi siamo bianchi ma piuttosto contenti e ci passeremo una estate da favola, tempo permettendo. E allora sì che diventeremo neri!
Le ragazze felici.
Quello che ovviamente ci piace di questo investimento, anche se piuttosto gradevole in sé, è l'effetto sull'aia e sulla sua integrazione "architettonica", perchè l'aia piena di rottami lasciati dal Rino (pare che ci fosse una vera e propria discarica li sotto), documentati nell'ultimo post, francamente era proprio brutta.
Ora , quando la nuova aiuola del tiglio sarà completata e la siepe di nandine e ortensie chiuderà l'orizzonte sulla valle di Sant'Antonio... penso, considero, reputo, incrocio le dita, voglio sperare ... che non sarà più nulla da fare, se non un po' di ordine sotto il portico.
Dove però, l'angolino della finestrella, già stacca con il passato.


martedì 15 luglio 2014

Molto lavoro, ma di soddisfazione

Tutto è partito così a novembre dell'anno scorso.
Con la prima neve di dicembre cominciarono gli scavi e Vivi era molto curiosa di capire che cosa succedeva se cadeva dentro. Si nota in questa foto quanto sia superficiale l'arenaria, praticamente solo 20 cm dalla superficie.
Gettata e posa della parete a ruota pochi giorni dopo.
Terminata la posa la struttura prendeva forma.
Con l'interramento della struttura fu necessario attende la totale stabilizzazione del terreno attorno, per lo più rottami di arenaria, ma che dovevano assestarsi completamente prima della gettata del solarium.
Poi fu collocato il locale tecnico e collegato alle tubazioni predisposte.
Così, a febbraio si cominciava a intuire il risultato.

Fatta la gettata, si è cominciato a ristrutturare la tettoia e il vecchio pollaio, che erano ormai cadenti.
Queste erano le condizioni del muro, totalmente marcio, come le travi.
Con il restauro degli annessi, tettoia, pollaio e muro di confine, la vista dell'area cominciava ad essere piacevole.
Quindi il muretto e il sottofondo.
Il massetto con le pendenze adatte gli scarichi e la posa del bordo.
La posa del cotto.
La stuccatura.
La posa delo telo in pvc.
Il primo collaudo di riempimento.

Che fatica, che spesa, ma che soddisfazione e pensiamo che investimento. 

lunedì 14 luglio 2014

Porta del pollaio (ex) - questo l'ho fatto io

Era una porta vecchia e storta, incrostata di smalto, coperta di polvere, tarlata e rovesciata. Tutte ce le aveva. Ma antitarlo, stucco (pochissimo), qualche spina di legno al posto giusto, impregnante alla cera e finissaggio alla cera della Duco (un prodotto eccezionale), hanno fatto questo:

Così è resistente alla pioggia ed è dello stesso colore della parte ventilata.
 La piccola serratura l'ho presa al tempo abitato.
 I colori dell'interno della porta sono indescrivibili.
Sulle pareti del vecchio pollaio disporrò tutti i vecchi attrezzi che ho trovato nella cascina. Una specie di piccolo museo della civiltà contadina.
E questa porta, nella sua infinita modestia, è bella robusta, elegante e ogni suo dettaglio è frutto di un pensiero e di una specifica attenzione. Altro che "qualità totale". Dio li benedica perchè sapevano quello che facevano, con un innato senso della bellezza dello strumento e del suo fine. Non come noi, ignoranti, che crediamo di sapere, ma non sappiamo né coltivare, né allevare, né conservare il territorio, né leggere le stagioni, né conoscere la luna. Bestie!

Finestrella


Ecco la solita finestrella da me tanto amata. Dentro ci ho trovato pezzi scolpiti di un vecchio carretto e altri oggetti dimenticati da ... 100 anni? impossibile saperlo, sepolti sotto il fieno potevano essere lì veramente da secoli.
Ora è tratta con malta antica e aspetta di essere arredata con qualcosa di vivace. Inizialmente pensavo una Madonnina, ma vicino al calcetto non sarebbe decoroso e sentirebbe troppe parolacce.
Allora sarebbe preferibile una variopinta pigna di Caltagirone, che porta buono.
Il significato della pigna è legato all'eternità e all'immortalità. L'abete infatti (il tipo di pigna rappresentata è quella più snella e appuntita che viene prodotta da questo albero) è un sempreverde, ossia un tipo di conifera che non perde le foglie e non ingiallisce nel corso dell'anno.
Bellissima


giovedì 10 luglio 2014

Una intervista intelligente e una considerazione pratica

Unesco, Mortarino: «Si deve formare una coscienza condivisa tra i cittadini» | La Nuova Provincia / Giornale online di Asti | Ultime notizie Asti, news, cronaca, lavoro, eventi, sport, foto, meteo, rubriche e blog, social media, informazioni.



Considerazioni molto intelligenti e interessanti, ma rispetto alla frase sottolineata in giallo, sostengo che politica senza soldi non se ne fa e il declino del Monferrato va in qualche modo frenato. Ben venga il riconoscimento Unesco per portare turisti. Con la ricchezza che ne verrà, salveremo il territorio.

Corteranzo ripreso tra le vigne dalla eccellente fotografa Alessandra Negroni.

Sul tema del riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco del paesaggio dei vigneti di Langhe-Roero e Monferrato abbiamo interpellato Alessandro Mortarino, fondatore di "Stop al consumo di territorio" e componente del Forum dei movimenti per la terra e il paesaggio.

Quali erano i tuoi maggiori scetticismi sulla candidatura?
Erano - e restano - legati al fatto che l'unico vero aspetto che è stato considerato alla base del percorso di candidatura (l'obiettivo della candidatura stessa, cioè) sia stato quello economico, dato dal potenziale di turisti che l'ingresso tra i siti Unesco avrebbe generato. Diciamola così: Langhe, Roero e Monferrato pensate come un grande bazar o un supermercato da vendere a frotte di turisti, lasciando da parte quelle che, invece, avrebbero dovuto essere le principali aree su cui lavorare: la comunicazione (interna ed esterna), la formazione di una coscienza condivisa da parte di cittadini e attori economici, la seria analisi delle criticità esistenti e manifeste nel nostro fragile territorio. Sono tutti "nodi" che ora arriveranno al pettine ed è un peccato che ancora oggi, dopo la "promozione", non appaiano con evidenza le volontà individuate e scelte dalle Istituzioni. Tutto ciò, a mio avviso, deriva dalla scarsa attività fatta nella direzione di costruire una rete – vera – tra cittadini e amministratori, capace di sprigionare energie, idee, competenze diffuse.

Cosa pensi abbia fatto la differenza nell'ottenimento finale della certificazione, dopo un rinvio?
Ero certo che la revisione del progetto proposta all'Unesco, dopo le rilevazioni dei tecnici dell'Icomos, avrebbe ottenuto il risultato atteso. E credo che sia stato un passo salutare, che ha evidenziato gli aspetti critici di questo nostro territorio e della sua gestione. Era un'illusione volerlo considerare integro nella sua totalità e l'Unesco ce lo ha fatto capire. Ora, però, è tutto il territorio che deve riuscire a diventare sistema e non solo quelle "macchie di leopardo" benedette dalla certificazione (e, in ogni caso, a loro volta non prive di aspetti critici da curare con attenzione).

Quali sono le criticità maggiori all'orizzonte?
Diverse. Le principali: innanzitutto la necessità di comprendere a fondo a quale stadio sia giunto lo sviluppo urbanistico dell'area complessiva; per farlo occorre avere chiaro cosa affermano i Piani Regolatori: quale sviluppo edilizio ulteriore prevedono, dove, perché; nel senso che occorre censire il patrimonio edilizio esistente, capire numericamente quanti immobili vuoti esistano e avere il coraggio di modificare i Piani Regolatori e orientare il comparto edile al recupero e al riuso, grazie ad artigiani capaci che oggi non abbiamo sul territorio.
Poi l'aspetto logistico: nel fascicolo di candidatura era indicata la disponibilità di una rete ferroviaria che nel frattempo è stata interrotta e non sostituita da servizi alternativi su gomma. I turisti saranno felici di non avere alternative all'utilizzo delle auto personali? Credo proprio di no, anche perché l'età media di questi turisti potrebbe essere sufficientemente matura e quindi utile sarebbe che la nostra offerta ricettiva fosse calibrata alle loro esigenze (perché un turista che ritorna vale un tesoro).
Senza dimenticare proprio l'aspetto economico: nei primi tre anni dall'inserimento nelle liste dei siti Unesco, normalmente, si registra il massimo dell'affluenza turistica, qualche milione di persone: siamo pronti per questo impatto? Siamo consci che non possiamo permetterci "pecore nere" e, quindi, dobbiamo costruire percorsi collettivi condivisi, magari in forma di autocontrollo?

Nella tua percezione sta entrando nella mentalità comune dell'Astigiano l'importanza della tutela del paesaggio, anche per un rilancio economico?
Non ancora, lo ritengo un fatto culturale e la cultura ha bisogno di tempo per diventare prassi consolidata. Per ora l'unico messaggio che è "passato" è la possibilità di business. Il che non presuppone attenzioni (ai clienti-turisti) ma solo saper cogliere l'attimo.

Esistono forme di turismo nocive per l'ambiente, che potrebbero danneggiare lo stesso patrimonio ambientale, e che dobbiamo temere?
A mio parere esistono più che altro forme di decisioni (amministrative) che possono essere sbagliate e qualche pericolo da parte dei più "creativi". Non so, una bella pista da sci artificiale lungo i pendii vitati, qualche altro mega "village" per promuovere (inesistenti) prodotti del territorio, montagne russe in cima alle colline, magari qualche autostrada per mostrare modernità essenziali... Sì, me lo aspetto. Ma per ora il buon senso mi pare resistere, sorveglieremo!
In fondo nel 2008 il progetto di candidatura Unesco noi lo abbiamo accompagnato con la nascita proprio in Langhe, Roero e Monferrato della prima "cellula" del Movimento Stop al Consumo di Territorio, divenuto poi l'anno dopo un Movimento nazionale e nel 2011 un Forum nazionale formato da quasi 1000 organizzazioni. Accollandoci un ruolo critico (ma costruttivo) che crediamo sia servito. Se occorrerà, saremo pronti a gridare nuovamente all'errore, prima che a qualcuno venga l'idea di commetterlo...

Fulvio Gatti

martedì 8 luglio 2014

Celeriter

Con uno balzo in avanti, siamo in grado di registrare - grazie a Carlos - questo avanzamento della piscina che ci induce a sperare sui tempi di conclusione dei lavori.
La disposizione delle fughe in parallelo aumenta la profondità del solarium e lo rende anche più elegante...

domenica 6 luglio 2014

Il Monferrato || Monferraglia 'Nait Ediscion' approda a Cerrina Valle

Il Monferrato || Monferraglia 'Nait Ediscion' approda a Cerrina Valle

Questo è un evento che conta!


Posa del cotto sotto il portico

Ora i lavori della piscina viaggiano più speditamente e si comincia a capire meglio quale sarà il risultato finale.
L'idea di questa struttura curvilinea ci è venuta l'anno scorso, perchè pensavamo che in questa aia squadrata, con le sue simmetrie (evidenziate dai due speculari ricoveri per le scale delle cantine) sarebbero state noiosamente prevedibili e ancora più comuni con una piscina rettangolare.
Il solarium accentua la sua eccentricità con un bordo molto più ampio nella zona in pieno sole.
Le curvature sono riprese anche dal gradino che porta nel patio sotto la tettoia, che rappresenta la vera novità e colpo di ingegno di Carlos e dei suoi posatori.
Non avendo cotto vecchio a sufficienza  della casa, Carlos ne ha portato dell'altro di recupero, ma di colori diversi ... e il risultato è un intarsio coloratissimo e originale.



Anche nei dettagli, questa vecchia struttura, un po' ruderale, acquisisce il suo fascino con pochissimi arricchimenti.
Le strisce colorate ne accentuano la rusticità,  ma con modernità.
La vecchia finestrella dello fienile del '700 (a questo scopo era destinata questa area nell'aia) ritorna in vita e stiamo pensando cosa mettere nella nicchia. A me piacerebbe una pigna decorativa, ma forse anche un trompe l'oeuil potrebbe avere un senso. Perchè? Lo spiego sotto.


Non basta aprire la finestra (Fernando Pessoa)

Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.

Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.

Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi: 
vi sono solo idee.
Vi è soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca.
C’è solo una finestra chiusa 
e tutto il mondo fuori; 
e un sogno di ciò che potrebbe esser visto

se la finestra si aprisse, 
che mai è quello che si vede 
quando la finestra si apre.




Questa zona sarà destinata a ricevere il bigliardino di Cecilia e a ricoverare le vecchie bigonce, non prima che le abbia trasformate in divani, fioriere, vani porta oggetti ecc... secondo la fantasia. Tanto ne ho quattro.

mercoledì 2 luglio 2014

Avanzamento della piscina con la posa del bordo

Tornando da Torino oggi sono passato a Corteranzo a prendere dei documenti dimenticati ... così ho potuto vedere come procedono i lavori:
Il solarium comincia a prendere forma e il muretto che lo incornicia ha una sua eleganza.
La vasca è stata stuccata e rasata per accogliere il telo di pvc.
E finalmente la piscina non è più uno stagno (anche un rospo ci aveva fatto casa).

Il gradino di accesso al patio sotto la tettoia, con la sua forma curva, si integra bene con il resto della struttura.
Dietro il pollaio, la antica finestra (chiusa da secoli), è stata riportata ad una condizione di dignità e troverò un oggetto storico per valorizzarla.
Ma il meglio del meglio è sempre rappresentato dalle nostre bellissime rose...

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