Era una porta vecchia e storta, incrostata di smalto, coperta di polvere, tarlata e rovesciata. Tutte ce le aveva. Ma antitarlo, stucco (pochissimo), qualche spina di legno al posto giusto, impregnante alla cera e finissaggio alla cera della Duco (un prodotto eccezionale), hanno fatto questo:
Così è resistente alla pioggia ed è dello stesso colore della parte ventilata.
La piccola serratura l'ho presa al tempo abitato.
I colori dell'interno della porta sono indescrivibili.
Sulle pareti del vecchio pollaio disporrò tutti i vecchi attrezzi che ho trovato nella cascina. Una specie di piccolo museo della civiltà contadina.
E questa porta, nella sua infinita modestia, è bella robusta, elegante e ogni suo dettaglio è frutto di un pensiero e di una specifica attenzione. Altro che "qualità totale". Dio li benedica perchè sapevano quello che facevano, con un innato senso della bellezza dello strumento e del suo fine. Non come noi, ignoranti, che crediamo di sapere, ma non sappiamo né coltivare, né allevare, né conservare il territorio, né leggere le stagioni, né conoscere la luna. Bestie!
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare, se vuoi