Ho un po' abbandonato il blog.
Estate faticosa, rientro peggiore. Cose che succedono, anche perchè l'avanzamento della casa è molto lento in questa fase finale, manca pochissimo alla fine, ma il cantiere è come la freccia di Zenone ... non raggiungerà mai il bersaglio perchè manca sempre la metà dei lavori di quelli programmati, e poi la metà delle metà, e poi la metà della metà della metà ... e porcaccia la miseriaccia!
Ma almeno un bell'argomento ce l'ho, poi farò un blog anche con gli ultimi ritocchi.
Ad esempio che ci mettiamo nell'aia così grande e un po' vuota? Una betoniera? No, un albero.
Che albero? giorni e giorni a scervellarsi: gelso non perchè vuole l'umido. Salice pure. Maggiociondolo, no perchè non piace all'Ale. Robinia o Gaggìa che dir si voglia, no perchè bella profumata, ma così comune. Pensa pensa diceva Winnie Pooh.
Eccola. Dove siamo? In Val Cerrina? E perchè si chiama Cerrina? Perchè ci sono i Cerri!!! Tantissimi, in ogni angolo.
Cerro, meravigliosa pianta tartufigena accogliente per la preziosa micorriza. A Cerrina c'è un Cerro nella piazza del Marcandà che sarà alto quasi 25 metri, enorme.
Da Verdiincontri: Quercus Cerris, è un grande albero deciduo che può raggiungere i 35 m di altezza e diametro del tronco che può superare il metro. È specie meno longeva rispetto alle altre querce come farnia, rovere, roverella e farnetto, ma vi sono esemplari di oltre 200 anni di età. È specie più amante del sole e dei terreni asciutti rispetto a farnia e rovere (altre querce, ma cugine), quindi va benissimo la in mezzo all'aia.
La quercia è da sempre accreditata come il re degli alberi, con rilevante valenza simbolica e religiosa, essendo quasi universalmente considerata simbolo di durata nel tempo, di vita lunga,prosperità, dignità, maestosità, e soprattutto forza.
Nell'antica Grecia era consacrata a Zeus, il padre degli dei, e secondo alcune leggende un ramo di quercia piantato vicino ad una fonte dell'Arcadia serviva ad evitare i periodi di siccità.
Gli antichi romani la consideravano sacra, inserendola in un elenco di piante "che recano buoni auspici". Come i greci anche i romani consideravano la quercia, così come la vite, sacra a Giove, facendola assurgere simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza.
Coraggio, dignità e perseveranza: valori.
Estate faticosa, rientro peggiore. Cose che succedono, anche perchè l'avanzamento della casa è molto lento in questa fase finale, manca pochissimo alla fine, ma il cantiere è come la freccia di Zenone ... non raggiungerà mai il bersaglio perchè manca sempre la metà dei lavori di quelli programmati, e poi la metà delle metà, e poi la metà della metà della metà ... e porcaccia la miseriaccia!
Ma almeno un bell'argomento ce l'ho, poi farò un blog anche con gli ultimi ritocchi.
Ad esempio che ci mettiamo nell'aia così grande e un po' vuota? Una betoniera? No, un albero.
Che albero? giorni e giorni a scervellarsi: gelso non perchè vuole l'umido. Salice pure. Maggiociondolo, no perchè non piace all'Ale. Robinia o Gaggìa che dir si voglia, no perchè bella profumata, ma così comune. Pensa pensa diceva Winnie Pooh.
Eccola. Dove siamo? In Val Cerrina? E perchè si chiama Cerrina? Perchè ci sono i Cerri!!! Tantissimi, in ogni angolo.
Cerro, meravigliosa pianta tartufigena accogliente per la preziosa micorriza. A Cerrina c'è un Cerro nella piazza del Marcandà che sarà alto quasi 25 metri, enorme.
Da Verdiincontri: Quercus Cerris, è un grande albero deciduo che può raggiungere i 35 m di altezza e diametro del tronco che può superare il metro. È specie meno longeva rispetto alle altre querce come farnia, rovere, roverella e farnetto, ma vi sono esemplari di oltre 200 anni di età. È specie più amante del sole e dei terreni asciutti rispetto a farnia e rovere (altre querce, ma cugine), quindi va benissimo la in mezzo all'aia.
La quercia è da sempre accreditata come il re degli alberi, con rilevante valenza simbolica e religiosa, essendo quasi universalmente considerata simbolo di durata nel tempo, di vita lunga,prosperità, dignità, maestosità, e soprattutto forza.
Nell'antica Grecia era consacrata a Zeus, il padre degli dei, e secondo alcune leggende un ramo di quercia piantato vicino ad una fonte dell'Arcadia serviva ad evitare i periodi di siccità.
Gli antichi romani la consideravano sacra, inserendola in un elenco di piante "che recano buoni auspici". Come i greci anche i romani consideravano la quercia, così come la vite, sacra a Giove, facendola assurgere simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza.
Coraggio, dignità e perseveranza: valori.
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