“Lei ha mai letto
Voltaire, Monsù?” Il Conte rivolse di nuovo i suoi occhietti pungenti sul
frastornato seguace di Ippocrate, con una punta di malignità. “Ateo! Anche custa!”
Capitolava così, al De Polis, ogni capacità di elaborazione di un commento.
(segue)
“Si, il Signor Voltaire, dicevo, dice bene che queste guerre
per il diritto successorio di casa D’Asburgo e la bella sceneggiata di Carlo
VII Imperatore - ce ne importasse qualcosa di Alberto di Wittelsbach, nuovo
Imperatore del Sacro Romano Impero” Motteggiò il Conte piegando la testa,
sollevando le sopracciglia e tirando la bocca in basso “… porta più morti in
Europa che l’ultima peste, per Dio! E chissà quali danni faranno i Francesi
quando decideranno di valicare le Alpi per inseguire il Carlin alla conquista
della Lombardia! Cristu!”. E giù una manata sul pomolo della sella.
“Ma Signor mio … Eccellenza … Signor Conte …” pregava ormai
il Medico, voltandosi per vedere se qualcuno ascoltava lo sconvenientissimo
fervorino alla sovranità di ogni genere, ordine e grado.
All’improvviso il Conte mollò la preda “La mia povera terra
…”: chinò il capo quasi pensando tra sé e sé, incupito, mentre con un sospiro
il De Polis constatava che la tempesta andava allontanandosi rapidamente così
come era arrivata. Per qualche istante i due cavalli presentarono una totale
indifferenza equina al problema. Nel silenzio del cranio allora il medico computò
“La Malinconia costituisce l'inizio della
Mania e ne è parte integrante. Lo sviluppo della Mania rappresenta un
peggioramento della Malinconia piuttosto che il passaggio ad una patologia
differente… mirabile Areteo di Cappadocia, Sulle Cause ed i Sintomi delle
Malattie Croniche, Libro I”. Ricordò, diagnosticò e sorrise. Aveva vinto
l’incertezza. Diagnosi fatta.
“Disturbo bipolare” esclamerebbe un medico oggi.
Ma resosi conto del silenzio imbarazzante calato tra lui e il Conte – e per cambiare discorso - cercò di tornare a sondare le convinzioni chiesastiche e religiose del nobile: “San Luigi, bella idea! Una bella figura di giovane devotissimo …”
“Disturbo bipolare” esclamerebbe un medico oggi.
Ma resosi conto del silenzio imbarazzante calato tra lui e il Conte – e per cambiare discorso - cercò di tornare a sondare le convinzioni chiesastiche e religiose del nobile: “San Luigi, bella idea! Una bella figura di giovane devotissimo …”
“Si Dottore. Una persona ammirabile. Studioso, aperto,
generoso. Morto per avere aiutato per davvero i poveri e i malati. Mica
storie. Pecà ch’al fissa in Gisuita”
Tra le molte invettive del Conte questa era attesa -
perché luogo assai comune nella nobiltà di campagna - e il medico sbuffò
leggermente in un sorriso, che si permise in quanto leggermente indietro
rispetto al suo signore e padrone.(segue)
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare, se vuoi